Nel post precedente abbiamo visto come trasformare il Raspberry Pi in un media player musicale a basso consumo, installando e configurando il server mpd e utilizzando un client da riga di comando (ncmpcpp) per comandare il server. ncmpcpp ci permette di mettere in coda le canzoni, gestire le playlist e sfogliare la nostra libreria musicale contenuta su un disco esterno, una chiavetta USB collegati al Pi, o la stessa scheda SD contenente il sistema operativo Raspbian.
Ma ncmpcpp non è sicuramente la soluzione più comoda, specialmente se il nostro intento è quello di lasciare il PC spento e ascoltare musica in silenzio. Ci sono una varietà di client in grado di collegarsi a mpd, e tra questi troviamo sia programmi con interfaccia grafica per Windows, Linux o OsX sia app per tablet o smartphone. Attualmente uso MPDroid su un Nexus 4, vediamone il funzionamento.
MPDroid: configurazione e utilizzo
Al primo avvio dell’applicazione bisogna configurare la connessione al server mpd, toccando Default Connection Settings, poi Host e inserendo l’indirizzo IP del Raspberry sulla rete locale (nel mio caso 192.168.0.9):
A questo punto la configurazione è già finita! Basta tornare alla schermata iniziale premendo indietro, poi toccare il menu in alto a destra e scegliere Main Menu per arrivare alla schermata principale, da cui possiamo gestire le playlist, andare alla schermata “Now playing” (con tanto di cover art, se presente nei file mp3 o come file cover.jpg nella cartella dell’album). L’utilizzo dell’applicazione è semplicissimo, basta provarla ed esplorare i menu richiamabili in alto a destra e in alto a sinistra. Ecco qualche schermata di esempio:
Bonus: migliorare la qualità audio con un DAC esterno
L’uscita audio onboard del Raspberry ha il vantaggio di non richiedere nessun hardware oltre al Pi stesso e a un paio di cuffie o casse, tuttavia diciamo che non è famosa per la qualità dell’audio in uscita. Possiamo migliorare decisamente la qualità dell’audio in uscita dal nostro mini-jukebox con l’acquisto di un DAC esterno, ovvero un oggetto che svolge le funzioni di convertitore digitale/analogico (e spesso anche quelle di amplificazione) ricevendo i dati musicali via cavo USB e fornendo una o più uscite jack audio di linea o amplificate, saltando quindi la componentistica audio onboard del Raspberry Pi.
Quello in mio possesso è un FiiO E7, la cui configurazione per poter funzionare collegato al Pi è piuttosto semplice: dopo aver disattivato dai controlli del DAC la funzione di ricarica via USB (l’E7 ha una batteria ricaricabile interna per poterlo usare anche in giro, collegato a un audio player portatile, ma il Pi non riesce ad alimentarlo tramite le proprie porte USB), mi e’ bastato collegarlo al Pi ed editare il file di configurazione di mpd:
$ sudo nano /etc/mpd.conf
Nella sezione dove abbiamo impostato il primo audio_output, ne ho aggiunto un altro sotto, con i seguenti settaggi:
audio_output {
type “alsa”
name “Onboard audio”
device “hw:0,0” # optional
format “44100:16:2” # optional
mixer_device “default” # optional
mixer_control “PCM” # optional
mixer_index “0” # optional
}
audio_output {
type “alsa”
name “FiiO E7 DAC”
device “hw:1,0”
format “48000:16:2”
mixer-device “none”
}
Settando mixer-device su “none” si bypassa il mixer software, inviando i dati audio al DAC intatti e delegando a quest’ultimo anche il controllo volume. Facendo cosi’ si può ottenere una migliore qualità audio perdendo però il controllo volume via software (va regolato direttamente sul DAC).
A questo punto salvo il file (ctrl-X) e riavvio mpd:
$ sudo /etc/init.d/mpd restart
Se tutto funziona, andando nella schermata di selezione del device di output su un client mpd (tasto 8 con ncmpcpp), si può disattivare l’audio onboard e attivare il DAC:
A questo punto, collegate le vostre casse o un paio di buone cuffie e buon ascolto!
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